Se è vero che la matematica non è un’opinione, è anche vero che, la stessa racchiude una numerologia significativa abbastanza importante. Non a caso contesti ed eventi vengono segnati da numeri, che nel tempo, edizioni dopo edizioni assumono valenze storiche di valore inestimabile. Le stesse, che il più delle volte, non trovano parole giuste per essere comunicate ed espresse. Se non quelle di Viverle intensamente in prima persona.
Stiamo parlando dell’Unitalsi Napoli, che, a piccoli passi quest’estate festeggia una grande e bella tappa delle sue molteplici attività. Il venticinquesimo anno del soggiorno “estivo” che negli ultimi anni, come quest’ultimo si è tenuto nella bellissima isola di Ischia
La singolarità di queste settimane che nel corso di questi anni, ne hanno inciso clima e atmosfera, è stata caratterizzata da una precularietá fondamentale. La fraternità che, ne ha determinato unione e condivisione.
Nella bellezza che dona a tutti e a ciascuno, possibilità di vivere momenti di svago.
Gli stessi che il più delle volte si mutano in perle preziose di ricordi.
Alcuni di questi hanno una valenza importante per persone, che vivono la loro quotidianità sotto un aspetto particolare. In una ottica di servizio e di attenzione nel dare e avere, capace di donare il giusto approccio delle relazioni con gli altri.
Fra tuffi e risate di questo particolare soggiorno estivo presso l’hotel Re San Ferdinando, i partecipanti sicuramente porteranno nel cuore e nella mente, la preziosa presenza tra loro, del vescovo di Pozzuoli Ischia, Gennaro Pascarella.
Che per loro ha elargito parole legate all’importanza dell’amicizia e della speranza, che nasce dal frammento di prendersi cura dell’altro nella sua totalità.
Parole forti che scuotono tutti, proiettando tutti e ciascuno nella costruzione di nuovi ponti di unione, tra normalità e diversità.
Le stesse, che, il presidente della sottosezione dell’Unitalsi Napoletana Gaetano Cecere, ha affermato a conclusione di questo venticinquesimo soggiorno estivo:《 La perseveranza e la testardaggine dei soci, ha fatto si che, oltre che il credere Umiltà e Fede raggiungono grandi traguardi, giungendo al grande obbiettivo nel’ottica dell’inclusione.La nostra presenza così numerosa sull’isola verde ha determinato da un lato un senso di stupore a volte fastidio, dall’altro ha permesso a tanti di avvicinarsi al mondo della disabilità e comprendere che tutto è possibile se si crede con fede gioia e Umiltà, non dimenticando mai di essere una carezza della tenerezza di un Dio Padre.》
Di Maria Rosaria Ricci